FEMMINICIDIO NEL BOLOGNESE agosto 2016

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Secondo i dati raccolti dal Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, si contano 5 femicidi e 4 tentati femicidi in regione nel 2016

Ieri è stata uccisa una donna di 47 anni a San Pietro in Casale, nel Bolognese. È stato catturato l’autore del femicidio, un uomo che era fuggito con l’auto della vittima. La donna era una escort e l’uomo, suo cliente, sarebbe già noto alle forze dell’ordine, ed era agli arresti domiciliari per una precedente rapina ai danni di un’altra prostituta. Oltre a varie violenze sessuali e aggressioni sempre ai danni di prostitute, l’uomo aveva già ucciso una donna quando era ancora minorenne.

Nello scenario della violenza di genere, le prostitute sono le donne più esposte alla violenza e le meno tutelate a livello istituzionale e sociale. L’unica forma di supporto che le prostitute hanno è infatti delegata ad associazioni di volontariato e ai centri antiviolenza, che accolgono le vittime di tratta con programmi di protezione sociale e percorsi di regolarizzazione ed integrazione sociale (progetto “Oltre la strada”) e aiutano le ragazze che subiscono violenze sostenendole nel percorso giudiziale e nei rapporti con le forze dell’ordine quando non si sentono di farlo in autonomia.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna ribadisce l’importanza di interventi istituzionali che tutelino le donne che si prostituiscono dalla violenza con strumenti ed azioni efficaci.

Dopo gli efferati femicidi di Lucca e Caserta degli ultimi giorni, il caso di San Pietro in Casale riaccende i riflettori sulla violenza sulle donne, che nel nostro paese continua a mietere vittime. In Emilia-Romagna si contano già 5 femicidi e 4 tentati femicidi nel 2016.

Le donne in Italia continuano a morire e nel frattempo i centri antiviolenza continuano a operare in ristrettezze economiche o a essere costretti a chiudere. I corsi di educazione al genere e all’affettività nelle scuole continuano a subire attacchi e essere ostacolati e sono ancora tanti i negazionisti del femminicidio. Quando finirà questo assurdo e tragico circolo vizioso?

La violenza sulle donne si combatte con l’impegno di tutte e tutti: serve un’assunzione collettiva di responsabilità da parte di istituzioni e società e interventi strutturali a sostegno dei centri antiviolenza.

Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna