COMUNICATO STAMPA PER LA COSITUZIONE A PARTE CIVILE

Modena 24/01/2024

L’Associazione Casa delle Donne contro la violenza ODV di Modena ha deciso di costituirsi parte civile nel processo che vede imputato Bedou Gaaloul Mohamed del delitto di femminicidio ai danni di Alice Neri, avvenuto il 18 novembre 2022 a Concordia Sulla Secchia (MO).
Il prossimo 7 febbraio 2024 si terrà presso la Corte di Assise di Modena l’udienza dibattimentale alla quale presenzieremo. I fatti addebitati all’imputato sono di inaudita gravità, commessi con un susseguirsi di atroci violenze nei confronti della donna producendo anche gravi e dolorose conseguenze per le persone a lei vicine.
Chiediamo giustizia per Alice chiedendo che il suo assassino venga assicurato alla giustizia, chiediamo che la comunità tutta reagisca alle violenze, sessuali o di qualsiasi tipo, chiediamo si lavori per una società che insegni agli uomini che non possono prendersi quello che vogliono.
Saremo presenti in Tribunale per Alice perché anche se il suo corpo è stato bruciato senza pietà, l’identità e la dignità di una qualsiasi persona non si possono cancellare. Vogliamo chiedere giustizia e ricordare Alice per la sua energia, il suo impegno nel lavoro e come madre e per la libertà che esprimeva.
Saremo presenti in tribunale per la figlia di Alice, perché crediamo sia giunto il tempo che gli uomini si confrontino sul motivo per il quale così tanti di loro usano violenza e uccidono le donne, lasciando migliaia di orfani a subire i traumi, la solitudine e le conseguenze di queste morti ingiustificabili. In soli dieci anni sono più di 2000 gli “orfani speciali” – gli orfani di femminicidio.
Saremo presenti in Tribunale per denunciare la vergognosa comunicazione sessista e misogina di certa stampa e dei social, che davanti a un femminicidio, anziché indignarsi contro questo crimine, hanno scelto di fare illazioni sulla vita privata, svilendone il valore come donna.
Saremo presenti in Tribunale perché le Associazioni impegnate nel contrasto alla violenza di genere possono costituirsi parte civile grazie alla continuità della loro azione, alla presenza nel territorio e alla rilevanza del loro contributo alla lotta contro la violenza sulle donne. L’ammissione della costituzione dei Centri antiviolenza come parte civile nel processo ha una fortissima valenza, in quanto riconosce che la violenza, di cui il femminicidio rappresenta troppo spesso l’esito finale, non è solo una lesione dei diritti della singola donna né un fatto che riguarda la sfera privata. Questa violenza costituisce una profonda ferita che riguarda tutte le donne e la società nel suo insieme, imponendo la necessità di un ripensamento e di una profonda trasformazione di questa società permeata di violenza.
Il femminicidio di Alice, che risiedeva a Ravarino – Comune dell’Unione del Sorbara, dove dal giugno del 2022 sono attivi gli sportelli antiviolenza di Nonantola e di Castelfranco Emilia, gestiti dalla nostra Associazione – che dal 1991 gestisce anche il Centro antiviolenza di Modena e altri numerosi progetti di prevenzione e contrasto alla violenza – ha dimostrato ancora di più la necessità della presenza sul territorio delle Associazioni a supporto e tutela delle donne che subiscono violenza.

Associazione Casa delle Donne contro la violenza.