25 NOVEMBRE
GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
In occasione di
questa ricorrenza è stata indetta una manifestazione nazionale, il
28 novembre a Roma, cui l’Associazione Casa delle Donne contro la
Violenza Onlus, con sede a Modena, aderisce portando la propria partecipazione.
Dal 1991 il Centro ha accolto più di 2000 donne maltrattate, e ne
ha ospitate quasi 200 insieme ai loro bambini in appartamenti ad indirizzo
segreto, quando era a rischio la loro stessa sopravvivenza. Questi scarni
numeri danno la misura di un fenomeno in gran parte ancora sommerso, che
succede ‘normalmente’ a Modena, una delle città più
ricche e sviluppate del paese, ma che succede anche in ogni altra città
italiana o altrove. Le statistiche della Comunità Europea rilevano
che in Europa, la violenza maschile rappresenta la prima causa di morte
delle donne nella fascia d’età fra i 16 e i 50 anni; in Italia,
si stima che ogni tre morti violente, una riguardi donne uccise da un marito,
un fidanzato o un convivente, e che almeno una donna su cinque abbia subito
nella sua vita una qualche forma di violenza maschile.
Gli stereotipi legati alla violenza contro le donne sono molteplici, spesso
veicolati dai mass media che rafforzano il senso comune contribuendo ad
una costruzione sociale errata del fenomeno. Si pensa che la violenza contro
le donne sia in massima parte appannaggio di strati sociali marginali e
devianti, oppure una caratteristica di culture ‘altre’ dalla
nostra, agite da cittadini extracomunitari; si tende a pensare che la forma
più diffusa di violenza maschile sulle donne sia quella dell’aggressione
sessuale, perpetrata da sconosciuti in ambienti extradomestici. Questa rappresentazione
non solo non è conforme alla realtà, ma fa anche sì
che gli interventi di contrasto a questo fenomeno sociale si collochino
unicamente sul versante della repressione e della sicurezza, evitando di
affrontare il vero nocciolo del problema.
Tutta l’esperienza dei Centri Antiviolenza dimostra infatti che la violenza maschile contro le donne è un fenomeno, appunto, ‘normale’, perché ‘trasversale’, cioè diffuso in tutti i gruppi e i ceti sociali e professionali, e perché non conosce differenze di lingua, di origine e di religione. Per molte donne, il luogo pericoloso non è la strada, ma la casa, e l’ambito in cui viene agita la violenza di genere non sono gli incontri casuali, ma le relazioni affettive o amorose. I primi autori della violenza contro le donne non sono gli sconosciuti, ma le persone con cui esse sono in relazione, di cui si fidano e cui sono legate da sentimenti di affetto o amore: partner, mariti, fidanzati, padri, fratelli, figli, ex, ecc. La violenza maschile contro le donne è infatti un comportamento umano che vuole segnare una disparità di potere. Essa è legata ad una cultura della violenza, in base alla quale i comportamenti violenti segnati dalla differenza sessuale vengono implicitamente accettati, tollerati o sottaciuti, perché considerati un inevitabile correlato della differenza di genere stessa. Parliamo quindi di cultura della violenza, ma anche di violenza della cultura, che rende così faticoso il pieno disvelamento di questa ‘prima’ differenza.
L’Associazione Casa delle Donne Contro la Violenza Onlus accoglie
nel Centro Antiviolenza donne che desiderino intraprendere un cammino di
uscita dal maltrattamento. Le donne che lo desiderano possono accedere al
Centro senza appuntamento, negli orari di apertura degli uffici, ed essere
accolte per un primo momento di conoscenza, ascolto, orientamento e informazione.
Ad oggi, il Centro accoglie per la prima volta, in media, una donna al giorno.
Riteniamo fondamentale, per una donna che vuole uscire dalla violenza domestica,
costruire una rete di aiuto e di protezione. Per questo motivo, il Centro
Antiviolenza sostiene le donne anche nell’incontro con le altre agenzie
del territorio (servizi sociali, scuole, tribunale, forze dell’ordine,
servizi sanitari, altre associazioni femminili, ecc.). Il Centro agisce
così come uno dei ‘nodi’ della rete che si è consolidata
negli ultimi anni per contrastare il fenomeno della violenza di genere e
che coinvolge le Istituzioni locali e le associazioni del territorio. Sul
versante della prevenzione, infine, l’Associazione porta avanti da
due anni a questa parte nelle scuole modenesi un progetto finalizzato all’informazione
e alla riflessione sulla violenza di genere, attraverso la conduzione di
laboratori nelle classi.